giovedì 15 aprile 2010

Presidente della Camera Gianfranco Fini


Fini: Berlusconi deve governare fino a termine legislatura
di Gianmario Mariniello

Rispetto per gli elettori: ”Berlusconi deve governare fino al termine della legislatura perche’ cosi’ hanno voluto gli italiani”. E grande fiducia nei confronti del Popolo della Libertà “che ho contribuito a fondare, e’ lo strumento essenziale perche’ cio’ avvenga”.
Lo ha affermato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, in seguito al pranzo tenutosi oggi con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
“Pertanto – continua Fini – il Pdl va rafforzato, non certo indebolito”. Il Presidente della Camera “vola alto”: “Cio’ significa scelte organizzative ma soprattutto cio’ presuppone che il Pdl abbia piena coscienza di essere un grande partito nazionale, attento alla coesione sociale dell’intero Paese, capace di dare risposte convincenti ai bisogni economici del mondo del lavoro e delle famiglie, garante della legalita’ e dei diritti civili, motore di riforme istituzionali equilibrate e quanto piu’ possibile condivise”.
La partita è ovviamente ancora aperta e nei prossimi giorni vi saranno sviluppi decisivi per il futuro della Legislatura e del Paese: “Ho rappresentato tutto cio’ al Presidente Berlusconi. Ora egli ha il diritto di esaminare la situazione ed io avverto il dovere di attendere serenamente le sue valutazioni”, ha concluso Gianfranco Fini.
Successivamente, il vice capogruppo del Pdl, Italo Bocchino, conversando con i cronisti fuori Montecitorio, ha messo il punto sulle voci che da ieri parlano di gruppi autonomi “finiani” sia alla Camera che al Senato: “Gruppi parlamentari autonomi vicini a Gianfranco Fini potrebbero essere questioni successive in presenza di risposte negative rispetto alle questioni politiche poste. I parlamentari vicini a Fini sono consapevoli che serve un coordinamento per rafforzare il Popolo della liberta’”.
In ogni caso e’ fuori discussione “la lealtà a Governo e maggioranza” e, dice ancora, “mi sento di escludere categoricamente qualsiaisi ipotesi di crisi di governo”. Infine ricorda il comunicato diffuso dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, “escludendo la richiesta di dimissioni di Fini da presidente della Camera”. Per Bocchino quello in campo “è un problema di linea programmatica e una questione organizzativa. Non si discute della lealtà alla maggioranza, ma non è possibile per esempio – aggiunge Bocchino – che il fondatore del Pdl veda per ultimo la bozza sulle riforme. Non è questo il metodo per costruire un grande partito”.
In serata, il Presidente del Senato fa un’uscita un po’ azzardata: “Se la maggioranza si divide si torna alle urne”. Pronta la replica di Bocchino: “Il presidente del Senato Schifani sa bene che ai sensi della Costituzione attualmente vigente in Italia si va alle elezioni anticipate soltanto in caso di assenza di una maggioranza e non quando emergono divisioni interne alla maggioranza”.

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